giovedì 11 ottobre 2007

il vizietto di partito

È più forte di loro, non c'è nulla da fare.

Se c'è un vero denominatore comune in Forza Italia, è la surreale cafonaggine dei suoi rappresentanti.

L'ultima perla è di un noto esponente politico siciliano, probabilmente invidioso di non essere stato fatto saltare in aria, così forse ora potrebbe legittimamente aspirare all'agognato titolo:

"Benvenuti nell'aeroporto internazionale Micciché di Palermo" .

Peccato, speriamo sia per un'altra volta, anche se data la statura morale del personaggio, temo che al massimo gli si possa intitolare un circolo delle bocce.

Che poi, per uno che viene da studi matematici, dover chiamare "esponente" uno come Micciché è particolarmente fastidioso. L'esponente è qualcosa a cui si associa un'idea di elevazione, un tendere all'infinito, invece qui si tende all'infimo.

Si diceva della cafonaggine, perché bisogna ricordare l'altra perla, quella di Scajola, il famoso "rompicoglioni" affibiato a Marco Biagi che gli valse le dimissioni da un già impresentabile governicchio di bananieri a 24 carati.

Inutile ripercorrere le mille e una gaffe del parún da li beli braghi bianchi, troppe per entrare in un solo post ("la raccomanderò per un posto da kapò in un film che si sta girando!", "Rasmussen è il primo ministro più bello dell'Europa. Penso di presentarlo a mia moglie perchè è anche più bello di Cacciari..." e via citando idiozia dopo idiozia).

E farsa italiaaaa, è tempo di sfottereeee...

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