lunedì 4 agosto 2008

Troppa filosofia, caro Scalfari

Nel suo ultimo elzeviro il buon Scalfari, di cui apprezzo soprattutto le sporadiche bordate al Vaticano, anche se non se ne tirano mai abbastanza, incorre nel classico errore di tutti coloro che sorpassano la settantina e lui ha già passato gli ottanta: diventa troppo buono e finisce per dire tutto e il suo contrario.

Oltre tutto quando dice che le religioni monoteiste vedono nel tecnicismo un nemico si sbaglia pure, perché è evidente che la Chiesa, lasciando perdere gli altri variopinti spacciatori di aria calda (hot air come dicono i gringos), ha ormai brevettato il metodo di volgere a suo favore i cavilli e gli espedienti tecnici.

Mi spiego: uno viene mantenuto in vita con l'ausilio di una macchina? quindi significa che è vivo.
Fine dei sottili ragionamenti e dei distinguo, con buona pace di tutte le cacate sulla presenza dell'anima e il soffio vitale di Dio e la rava e la fava, che si guardano bene dal nominare in questi casi. 

Mica sono fessi.

Uno ha espresso il desiderio di non passare come una larva anni e anni attaccato a una macchina? Ecchissenefrega, ci sono orde di suore pagate con l'otto per mille che non hanno un cazzo d'altro da fare se non dedicarsi all'accanimento. Già quelle si sono accanite contro se stesse, figuriamoci che problema possono avere ad accanirsi sugli altri.

Questa mania di voler rendere difficile ciò che difficile non è, è tipica delle società ostaggio di qualche "credo" religioso e noi oltretutto abbiamo pensato bene di infilare questo tarlo direttamente nel cuore della Costituzione, con il risultato di mandare completamente a puttane la convivenza civile. Questa convivenza civile che è stata il frutto di secoli di battaglie e non solo filosofiche ma a colpi di spada e cartucce contro il potere della Chiesa. Se oggi la Chiesa ha delle posizioni appena accettabili è grazie alle mazzate ricevute durante il risorgimento, se no ancora staremmo con i roghi a campo de' fiori.

Il buon Pannella, genialmente, ha infilato persino l'esempio di Woytjla, a cui, ad un certo punto, avrebbero "staccato la spina". Ha perfettamente ragione, ma si sa, ubi maior, minor cessat.
Poteva Santa Romana Chiesa continuare ad avere un Papa che s'addormentava mentre parlava?
Chiaramente no.

Può il padre di Eluana continuare a fare questa vita di merda per altri 20 o 30 anni?
Chiaramente sì, checce frega a noi?

Già con questo Scalfari dovrebbe tirare le conclusioni sul partito democratico, perché anche quello è un palese caso di accanimento terapeutico. Un partito in cui una componente vive con la spada di Damocle dell'obbedienza al Papa è un partito destinato all'eutanasia.

Si rassegni, caro Scalfari, prima stacchiamo il PD dalle macchine elettorali che lo tengono artificiosamente in vita e meglio sarà per tutti.

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