martedì 24 febbraio 2009

Romania, per piccina che tu sia...

Mentre Fra' Tini s'incontrava con il ministro Draculescu per decidere una politica comune sullo scambio di delinquenti, il governo rumeno faceva sapere che il 40% dei ricercati per delitti in Romania si trova inspiegabilmente in villeggiatura nel nostro Belpaese.

A questo punto viene da chiedersi il motivo di tanto amore nei confronti dello stivale.
Sono venuti a fare uno stage dai professionisti del crimine?
O forse gli piace la compagnia dei prescritti?
O magari contano sul fatto che qua un indultino non si nega a nessuno?

Tra le iniziative concordate anche uno scambio di figurine Panini con le facce dei pregiudicati più pericolosi (celo, celo, manca, celo, manca, celo, celo...).

Fra' Tini ha inoltre chiesto al collega rumeno di inviare più poliziotti, perché i nostri sono troppo impegnati a fare le scorte ai politici.

Applausi

sabato 21 febbraio 2009

Una stagione d'unità

Alla fine non c'è stato bisogno nè di primarie nè di primati.
Franceschini è stato eletto nuovo segretario del Partito Defuntocratico e subito ha voluto chiarire che lui inaugura "una stagione d'unità".

Insomma fino a fine primavera possiamo stare tranquilli, se son rose fioriranno.

E se son cazzi?

giovedì 19 febbraio 2009

C'è qualcosa che non torna

Stamattina leggevo l'edificante storia di Alexandr Loyos Isztoika, uno dei due galantuomini in soggiorno obbligato in Italia. Dico soggiorno obbligato perché evidentemente i decreti d'espulsione non sono sufficienti ad allontare un delinquente dall'Italia, dove, notoriamente, non abbiamo soldi per costruire nuove carceri ma in compenso è urgentissimo fare il ponte sullo stretto, affinché tutti possano confortevolemente fare la coda sulla Salerno Reggio Calabria.

A quanto pare uno zelante magistrato "onorario" (ma onorario de che?) di Bologna ha annullato l'espulsione perché non c'erano sufficienti e circostanziati motivi. La signora in questione, Mariangela Gentile, pare dia questa balzana giustificazione: "Ho una paura terribile. Ma per il nostro tribunale due sentenze non bastano per dichiarare la pericolosità sociale di un uomo. Né tantomeno delle denunce. Noi siamo magistrati cauti. Certo, con il senno di poi mi dispiace".

Mi dispiace un cazzo, se permette.
Ma mi faccia capire bene signora Gentile, se uno commette due reati nel giro di quindici giorni non è socialmente pericoloso? E cos'è allora, un eroe come Mangano? Un compagno che sbaglia? Una pecorella smarrita?

I casi sono due, o non ce la stanno raccontando giusta oppure se questo è lo stato in cui versa la giustizia, tanto vale approvare la riforma di Al Fano, così almeno non buttiamo via soldi per arrestare tre o quattro volte la stessa persona. Qualcuno si faccia la domanda di quanto è costato alla collettività arrestare quattro volte 'sto premio Nobel.

"Noi siamo magistrati cauti".

Lei vive fuori dal mondo, cara signora, altro che cauta.

Schifo, pessimismo e mal di stomaco.

martedì 17 febbraio 2009

Partito Defuntocratico

Applausi bipartisan per le dimissioni di Uolter.
Il di-missionario in un momento di rara lucidità ha dichiarato: "basta farsi del male".
Soprattutto con le palle degli altri, aggiungo io.

Poveretto, finalmente potrà tornare a organizzare notti bianche e retrospettive sui Beatles.

Adesso aspettiamo la transumanza di Rutelli e delle sue pie colleghe nell'UDC, dopo di che, forse, i sopravvissuti del PD ricominceranno a fare una parvenza di opposizione.

Mandaci una cartolina dall'Africa Uolter, ma senza fretta.

Guantanamera

A margine dell'incontro con Nancy Pelosi, Gianfranco Fini ha annunciato che l'Italia non ospiterà nessun detenuto proveniente da Guantanamo, causa il tutto esaurito nella carceri nostrane.

In compenso il "ministrello" Frattini annunciava che l'Italia ospiterà la sua quota di detenuti di Guantanamo.

Inutile chiedere che si mettano d'accordo, non ne vale neanche la pena, naturalmente in attesa che il Banana annunci di essere d'accordo con entrambe.

Questo non è un paese per gente seria.

giovedì 12 febbraio 2009

Il sosia del Banana

Oggi il Banana ha smentito di aver mai attaccato il Presidente della Repubblica e men che meno la costituzione italiana.
I soliti giornalisti bla bla bla, la solita sinistra bla bla bla, il solito bla bla bla.

Allora quello che parla è un sosia?

In effetti insospettisce la folta capigliatura della controfigura.





mercoledì 11 febbraio 2009

Il ruggito del Quagliarello

Siccome non le aveva sparate abbastanza grosse in senato, Quagliarello, non pago, ha deciso di mandare una lettera al Corriere dove spiega che tutto 'sto can can era necessario "pena smarrire il proprio ruolo e la propria nobiltà" (!).


Beh, vorrei rassicurare il senatore, la nobiltà è necessario possederla prima di poterla smarrire. Si informi e vedrà che è come dico io.

Un frullato di parole a caso e luoghi comuni dove spiccano alcune frasi surreali da incorniciare a futura memoria:
"non credo che qualcuno possa stabilire quando una vita è degna di essere vissuta"
"Perché il Parlamento è luogo sacro se si ha rispetto per le idee degli altri, ma anche per le proprie".
"Per questo ciò che è accaduto a Udine mi è sembrato una mostruosità: una esasperazione della libertà che finisce per negare se stessa".
"togliere la vita per mancanza di acqua e cibo non è una morte naturale"

ma soprattutto questa:
"E' un buon inizio per fondare il PdL sulla roccia dei principi anziché sulle sabbie mobili di qualche convenienza occasionale".

hahahahahahahahaha! la roccia dei princípi. Forse ha sbagliato l'accento senatore?
La roccia dei Príncipi voleva dire?

Ma il passo più toccante dell'epistola è senza dubbio quello in cui dice che ieri sera ha finalmente dormito, dopo aver ricevuto un SMS dalla figlia.

Non mi dica senatore, non si chiamerà pure lei Fiorenza?


martedì 10 febbraio 2009

La7, Eluana e l'insostenibile leggerezza dell'essere supremo immaginario

Stasera quelli de La7 nel commentare la morte di Eluana e di altri ignoti sventurati di loro conoscenza hanno preso a prestito la frase usata ieri sera da Pannella ad otto e mezzo: 
"sono tornati al Padre".
Pannella però a sua volta l'aveva presa a prestito dal Vaticano, che quando deve farsi gli affari suoi, non va tanto per il sottile, perifrasi a commento della morte di papa Woytjla.

Oggi, senza molti clamori e senza scenate da checche isteriche in parlamento, a Milano è morto di freddo (come Gesù bambino?) un ennesimo barbone. 

Però stavolta non si è udito Gasparri gridare "assassina" all'indirizzo della Moratti, il governo s'è ben guardato dal presentare un decreto legge per distribuire coperte e il Banana non ha nemmeno tenuto la tradizionale conferenza stampa per distillare le sue solite cazzate, tipo che in fondo a Milano non faceva per niente freddo e anzi si poteva benissimo stare fuori a dormire in camicia e magari abbronzarsi pure.

Anche il barbún sarà finalmene tornato al Padre oppure lui sarà stato il solito povero figlio di madre (e padre) ignoti?
E lui sarà morto di morte naturale o qualcuno l'ha ammazzato?
E lo zelante avvocato Taormina avrà presentato un esposto per sapere come mai nessuno se l'è cacato?

Se aspettate di ricevere risposta da Piroso e soci, state freschi.

Eluana Englaro e il magico mondo degli invertebrati

Mentre Eluana si spegneva come una candela, alcuni disgraziati eletti da un popolo imbelle a propri degni rappresentanti inscenavano l'ennesimo atto di una commedia indecente per guadagnarsi i favori del Vaticano, distrarre il popolo bue e concludere in bruttezza questa pessima parentesi di storia patria. 

Quagliariello cercava di passare alla storia tentando inutilmente di rompere un microfono dopo una breve sceneggiata in puro stile partenopeo e Gasparri, con la prosa sciolta che tutti gli riconosciamo, tentava di scaricare la colpa sul Quirinale, con il risultato di far perdere le staffe a Fini.
Peccato non sia una cosa seria e duratura.

Dal canto suo il Vaticano, come gli è consueto, da una parte distillava le solite cazzate attraverso il cardinale Barragan, chiedendo perdono per chi non ha nessuna colpa, ma al contempo scatenando i talebani di Avvenire che, con il consueto garbo cattolico, definiscono Beppino Englaro "boia".

Ma la miglior battuta la estrae dal cappello a cilindro l'ineffabile ministro Rotondi a otto e mezzo:
"Il Presidente Berlusconi quando sua madre stava per morire andava personalmente a nutrirla tutti i giorni perché lei si faceva imboccare solo da lui".

Confesso che fare satira sugli invertebrati va oltre le mie capacità perché, come diceva il dottor Frankensteen, i vermi, tranne rarissimi casi, non sono esseri umani

Ma proprio nel governo dovevano andarsi a infilare?
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