Le aspiranti concubine sono state temporaneamente messe alla porta, non senza lasciare prima un recapito telefonico ed eventualmente un photobook a Umilio Fede, perché si sa, passata l'estate gabbato lo santo, figuriamoci lui che santo non lo è mai stato.
Chiusa fino a data da destinarsi la modesta magione di 400 ettari, il penitente annuncia urbi et orbi di voler visitare il santuario di Padre Pio, la tomba di Craxi e il mausoleo di Lenin.
Voci incontrollate assicurano che sia pronto perfino a diventare interista.
Addirittura sembra che voglia trasferirsi per un breve periodo a l'Aquila, perché, si sa, le sfighe non vengono mai da sole.
Sfollato tra gli sfollati, forse chiederà in prestito la tenda al Circo Togni, per ospitare la corte di nani, pagliacci, avvocati e ballerine al seguito e sentirsi così più vicino a chi soffre.
Che sia una manovra propagandistica per evitare di pagare le tasse spacciandosi per terremotato?
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