lunedì 13 settembre 2010

Banana flambé

Non so nemmeno io perché spreco due minuti di preziosissimo silenzio per dedicarle a questo triste vecchietto infelice, illuso da se stesso di essere un irresistibile dongiovanni, con un trucco leggero come quello di certe mignotte di felliniana memoria, ma si sa che il bel silenzio non fu mai scritto e qualcuno glielo dovrà pur spiegare come mai tante signorine lo vorrebbero come marito, nonostante l'abbronzatura da cerone che lo rende simile a una banana flambé:

a causa dell'avanzato stato di decomposizione in cui si trova la salma, le poverette contano di mettere le mani sull'eredità in tempi assai ragionevoli.



Che questa sia la fondamentale ragione lo si capisce guardando gli illustri precedenti di matrimoni tra arzilli miliardari e improbabili ventenni, terminati quasi sempre con la precoce scomparsa dell'ingenuo vecchietto e la miracolosa trasformazione delle finte semplici in facoltose e focose signore.

Quasi quasi fa persino tenerezza questa specie di incrocio tra Al Capone e Alvaro Vitali, per aggiunta affetto da perenne priapismo.
Quelli che fanno un po' meno tenerezza sono questa massa di gonzi disperati eccitati dalle sue parole e non si capisce nemmeno perché.

Speriamo che l'agonia non si trascini troppo per le lunghe, vai Giorgia, tu che sei la cocca del Banana e c'hai le fisic du rol, fa la volontaria che ne abbiamo già pieni i coglioni di questa soap opera per minushabentes, tant con 'na laveda e 'na sugheda, la torna cumpagn' 'a premma".

2 commenti:

Giovanni Sonego ha detto...

Bentornato Torquemada!
Sentivo la tua mancanza

Torquemada ha detto...

dottò, non la voglio illudere, è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il water, come diceva il mitico Fabio Noaro, insuperabile cultore della lingua italiana.

Comunque l'arringrazio e ossequi alla signora.

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